

Ci sono circa 4.500 lavoratori idraulico forestali in tutta la Regione Campania, di questi, 36 sono dipendenti della Provincia di Salerno con contratto a tempo indeterminato, che lavorano su tutto il territorio provinciale per l’attività di prevenzione e spegnimento incendi boschivi. Dei 36 operai , solo 12 risultano idonei.
Sin dall’anno 2005 la Provincia di Salerno con un regolare bando, ha assunto 14 operai idraulico forestali (che si aggiungevano ai 36 Oti) con contratto a termine, per un periodo che andava dalle 179 alle 59 giornate lavorative annuali. Ma quest’anno però, a causa dell’assenza di fondi, la Provincia non ha più indetto il bando di assunzione, lasciando a casa i 14 Otd, che hanno tutti un’età compresa tra i 40-50 anni; età difficile per avventurarsi in qualsiasi altro tipo di realtà lavorativa.
Nonostante i numerosi appelli da parte dei forestali, dei sindacati e dell’assessore provinciale all’agricoltura e foreste Mario Miano per la riassunzione, l’Ente Regione Campania sembra esserne disinteressato. Mario, Giovanni, Andrea, Michele, Vincenzo, Gerardo, Mario, Angelo, Antonio, Raffaela, Paola, Antonio e Giuseppe, sono i nomi dei 14 operai Otd della Provincia di Salerno; 14 nomi, 14 volti, 14 storie diverse… ma tutti uniti nel dramma della disperazione, perché ritrovarsi a 45 anni con un famiglia a carico e senza lavoro, è un dramma. In merito al loro dramma lavorativo, abbiamo intervistato Mario Miano, assessore provinciale dell’agricoltura, foreste, incendi boschivi e tutela degli animali.
«Lasciare a casa 14 operai idraulico forestali, addetti al servizio di prevenzione e spegnimento incendi boschivi in questo periodo, è certamente un “handicap” per la Provincia di Salerno, che risulta essere una delle più devastate dagli incendi boschivi, oltre ai notevoli costi necessari per domare le fiamme, come l’intervento dei costosissimi mezzi aerei e la carenza di personale».
Assessore quanto accaduto ai 14 Otd della Provincia, è veramente un problema di carenza di fondi o di volontà politica?.
«Innanzitutto, facciamo un excursus. Quando furono stabilizzati nel 2008, i 4500 operai idraulico forestali della regione Campania Oti e Otd, oltre a ridurre le rappresentanze nelle Comunità Montante e riorganizzare il sistema, la Regione non fece la cosa più importante: prevedere una copertura finanziaria per poter pagare gli stipendi, rimandando il tutto ad un continuo indebitamento».
Di chi è la responsabilità?
«È una responsabilità politica iniziando dalla precedente amministrazione regionale. La legge 11 della Regione Campania prevede delle funzione proprie per gli operai del settore anti-incendio boschivo. È stato però trascurato l’aspetto economico, cioè la previsione degli stipendi che fino a qualche anno fa, aveva un costo pari a 110milioni di euro, e che poi, abbiamo scoperto la necessità di utilizzarne soli 65milioni di euro, anziché 110. Con il governo Caldoro, si è avuta la prima emergenza, a seguito dell’attuazione del Patto di Stabilità che non consentiva più alla Regione di contrarre nuovi mutui. Va ricordato che il mutuo si contrae solitamente per i lavori straordinari, quando un Ente ha la possibilità di indebitarsi e quando l’indebitamento non va contro il Patto di Stabilità. Ma nonostante tutto, si è andato avanti contraendo mutui in mutui, quindi è chiaro che la responsabilità c’è. Anche la Provincia è stata chiamata all’attenzione da parte della Corte dei Conti. Io annualmente ho redatto un piano di previsione operativo Aib,prevedendo anche l’assunzione dei 14 Otd. Ho chiesto alla Regione i fondi per finanziare non solo gli operai Oti,ma ulteriori fondi necessari all’utilizzo dei 14 operai, come negli anni scorsi. A seguito della mia richiesta, la Regione mi ha risposto dicendomi che avrebbe stanziato solo la copertura finanziaria necessaria per l’attività Aib degli operai tempo indeterminato. Essendo la Provincia un Ente intermedio pubblico, come faccio ad assumere i 14 Otd senza che la Regione mi trasferisca le risorse? Non posso fare una variazione di bilancio impegnando delle risorse che non sono legittime togliere da altri contesti; il mio operato è soggetto a controllo da Parte della Corte dei Conti, e nel caso dovessi sbagliare qualcosa, sarei costretto a risponderne con il mio patrimonio personale. Negli ultimi anni questi 14 operai sono stati finanziati con i residui in bilancio degli anni precedenti, ma c’è da dire che questi ora, sono finiti. Gli errori sono stati fatti sia dal precedente governo regionale e sia dall’attuale. Con la legge regionale 11 del 78, furono affidate delle competenze agli idraulici forestali, che prevedevano attribuzione delle varie mansioni: attività di manutenzione , prevenzione dissesti idrogeologici e attività di antincendio. Io in prima persona, ho proposto più volte alla Regione di modificare la legge regionale n.11, basterebbe cambiare un rigo di quella legge rivedendo le competenze dei forestali; per esempio: tramutare l’operaio idraulico forestale, in dipendente addetto all’orto vivaismo, alla manutenzione stradale, ecc. Gli idraulici forestali non sono inutili come le Comunità Montane (come tanti sostengono). Se il governo Caldoro, decidesse di modificare la Legge 11, si eviterebbero ulteriori sperperi di risorse e al tempo stesso ci ritroveremo ad utilizzare una forza lavoro di 4500 persone che possono rendere produttivi ed attrattivi quei territori certificati dal punto di vista ambientale ed in stato di abbandono».
I lavoratori lamentano di non essere riconosciuti a livello legislativo Regionale. Ci spieghi cosa significa e se non sono stati riconosciuti com’è avvenuta l’assunzione?.
«Sono stati assunti con regolare bando della Provincia, nel momento in cui quest’ultima riceveva dei fondi da parte della Regione. Ma quei fondi regionali derivavano da fondi necessari per coprire lavori straordinari. Di anno in anno la Regione ha fatto un piano momentaneo di indebitamento, contraendo mutui su mutui. I problemi non vengono a caso, ma per colpa di chi non ha pensato di fare un piano a lungo termine. Non è possibile pensare di fare un mutuo, poiché questo si fa solo nei casi eccezionali e quando è possibile coprilo. Quindi la Regione ha fatto un mutuo che non riusciva a coprire con risorse proprie e per di più, con il Patto di Stabilità non è stato possibile destinare altri fondi a questo settore».
Si sono tenuti vari tavoli d’incontro in Provincia, tra Lei, i sindacati e alcune rappresentanze dei 14 forestali. Da questi tavoli, non è uscita fuori nessuna soluzione, se non l’impegno. Vuole lasciare loro un messaggio?.
«I 14 operai sono solo le vittime di tutto questo “sistema” che non ha saputo parlar chiaro a suo tempo. Io sono completamente solidale con loro. Allo stato attuale non ci sono soluzioni, ma stiamo lavorando affinché se ne possa trovare qualcuna. Non è responsabile la Provincia per la non assunzione dei 14, noi come Ente abbiamo le “mani legate”. Il problema è che non abbiamo i fondi per poter pagare lo stipendio agli operai e quindi, assumerli. Qualsiasi atto messo in campo in questo momento, ricondurrebbe a responsabilità di tipo personale».
Un messaggio al Presidente della Regione Stefano Caldoro.
«Al presidente, agli assessori e ai consiglieri tutti chiedo di interessarsi al più presto alla modifica della leggere regionale 11. Spero che al più presto si possa trovare una soluzione a livello regionale, perché la risoluzione della problematica di questi 14 passa anche per la soluzione dei 4500 lavoratori forestali regionali. Anche perché a fine anno, anche gli Oti rischiano di non vedersi pagato lo stipendio per l’anno 2013».
L’Assessore regionale Vito Amendolara in un’intervista rilasciata ad una radio locale ha detto che per l’anno 2012, gli unici forestali ad essere stati lasciati a casa, sono stati i cosiddetti “avvistatori”. A questo punto, la domanda sorge spontanea: L’assessore Amendolara è stato avvisato (in questo caso) dell’esistenza dei 14 Otd della Provincia di Salerno?
«Delle conoscenze di Amendolara bisognerebbe chiedere a Lui, io non posso pronunciarmi. Il governo attuale regionale ha ereditato una situazione disastrosa, e quindi, c’è una parte della politica che ha creato il disastro e che dovrebbe star zitta. Io non li definisco “avvistatori”, tutti i 4500 forestali sono risorse umane necessarie per la prevenzione incendi, per abbellire e rendere produttivo il territorio. Se con la modifica di un rigo della legge regionale 11, si cambi la parte delle competenze, anche la battuta di Amendolara è superabile!».
Maria Teresa ConteNonostante i numerosi appelli da parte dei forestali, dei sindacati e dell’assessore provinciale all’agricoltura e foreste Mario Miano per la riassunzione, l’Ente Regione Campania sembra esserne disinteressato. Mario, Giovanni, Andrea, Michele, Vincenzo, Gerardo, Mario, Angelo, Antonio, Raffaela, Paola, Antonio e Giuseppe, sono i nomi dei 14 operai Otd della Provincia di Salerno; 14 nomi, 14 volti, 14 storie diverse… ma tutti uniti nel dramma della disperazione, perché ritrovarsi a 45 anni con un famiglia a carico e senza lavoro, è un dramma. In merito al loro dramma lavorativo, abbiamo intervistato Mario Miano, assessore provinciale dell’agricoltura, foreste, incendi boschivi e tutela degli animali.
«Lasciare a casa 14 operai idraulico forestali, addetti al servizio di prevenzione e spegnimento incendi boschivi in questo periodo, è certamente un “handicap” per la Provincia di Salerno, che risulta essere una delle più devastate dagli incendi boschivi, oltre ai notevoli costi necessari per domare le fiamme, come l’intervento dei costosissimi mezzi aerei e la carenza di personale».
Assessore quanto accaduto ai 14 Otd della Provincia, è veramente un problema di carenza di fondi o di volontà politica?.
«Innanzitutto, facciamo un excursus. Quando furono stabilizzati nel 2008, i 4500 operai idraulico forestali della regione Campania Oti e Otd, oltre a ridurre le rappresentanze nelle Comunità Montante e riorganizzare il sistema, la Regione non fece la cosa più importante: prevedere una copertura finanziaria per poter pagare gli stipendi, rimandando il tutto ad un continuo indebitamento».
Di chi è la responsabilità?
«È una responsabilità politica iniziando dalla precedente amministrazione regionale. La legge 11 della Regione Campania prevede delle funzione proprie per gli operai del settore anti-incendio boschivo. È stato però trascurato l’aspetto economico, cioè la previsione degli stipendi che fino a qualche anno fa, aveva un costo pari a 110milioni di euro, e che poi, abbiamo scoperto la necessità di utilizzarne soli 65milioni di euro, anziché 110. Con il governo Caldoro, si è avuta la prima emergenza, a seguito dell’attuazione del Patto di Stabilità che non consentiva più alla Regione di contrarre nuovi mutui. Va ricordato che il mutuo si contrae solitamente per i lavori straordinari, quando un Ente ha la possibilità di indebitarsi e quando l’indebitamento non va contro il Patto di Stabilità. Ma nonostante tutto, si è andato avanti contraendo mutui in mutui, quindi è chiaro che la responsabilità c’è. Anche la Provincia è stata chiamata all’attenzione da parte della Corte dei Conti. Io annualmente ho redatto un piano di previsione operativo Aib,prevedendo anche l’assunzione dei 14 Otd. Ho chiesto alla Regione i fondi per finanziare non solo gli operai Oti,ma ulteriori fondi necessari all’utilizzo dei 14 operai, come negli anni scorsi. A seguito della mia richiesta, la Regione mi ha risposto dicendomi che avrebbe stanziato solo la copertura finanziaria necessaria per l’attività Aib degli operai tempo indeterminato. Essendo la Provincia un Ente intermedio pubblico, come faccio ad assumere i 14 Otd senza che la Regione mi trasferisca le risorse? Non posso fare una variazione di bilancio impegnando delle risorse che non sono legittime togliere da altri contesti; il mio operato è soggetto a controllo da Parte della Corte dei Conti, e nel caso dovessi sbagliare qualcosa, sarei costretto a risponderne con il mio patrimonio personale. Negli ultimi anni questi 14 operai sono stati finanziati con i residui in bilancio degli anni precedenti, ma c’è da dire che questi ora, sono finiti. Gli errori sono stati fatti sia dal precedente governo regionale e sia dall’attuale. Con la legge regionale 11 del 78, furono affidate delle competenze agli idraulici forestali, che prevedevano attribuzione delle varie mansioni: attività di manutenzione , prevenzione dissesti idrogeologici e attività di antincendio. Io in prima persona, ho proposto più volte alla Regione di modificare la legge regionale n.11, basterebbe cambiare un rigo di quella legge rivedendo le competenze dei forestali; per esempio: tramutare l’operaio idraulico forestale, in dipendente addetto all’orto vivaismo, alla manutenzione stradale, ecc. Gli idraulici forestali non sono inutili come le Comunità Montane (come tanti sostengono). Se il governo Caldoro, decidesse di modificare la Legge 11, si eviterebbero ulteriori sperperi di risorse e al tempo stesso ci ritroveremo ad utilizzare una forza lavoro di 4500 persone che possono rendere produttivi ed attrattivi quei territori certificati dal punto di vista ambientale ed in stato di abbandono».
I lavoratori lamentano di non essere riconosciuti a livello legislativo Regionale. Ci spieghi cosa significa e se non sono stati riconosciuti com’è avvenuta l’assunzione?.
«Sono stati assunti con regolare bando della Provincia, nel momento in cui quest’ultima riceveva dei fondi da parte della Regione. Ma quei fondi regionali derivavano da fondi necessari per coprire lavori straordinari. Di anno in anno la Regione ha fatto un piano momentaneo di indebitamento, contraendo mutui su mutui. I problemi non vengono a caso, ma per colpa di chi non ha pensato di fare un piano a lungo termine. Non è possibile pensare di fare un mutuo, poiché questo si fa solo nei casi eccezionali e quando è possibile coprilo. Quindi la Regione ha fatto un mutuo che non riusciva a coprire con risorse proprie e per di più, con il Patto di Stabilità non è stato possibile destinare altri fondi a questo settore».
Si sono tenuti vari tavoli d’incontro in Provincia, tra Lei, i sindacati e alcune rappresentanze dei 14 forestali. Da questi tavoli, non è uscita fuori nessuna soluzione, se non l’impegno. Vuole lasciare loro un messaggio?.
«I 14 operai sono solo le vittime di tutto questo “sistema” che non ha saputo parlar chiaro a suo tempo. Io sono completamente solidale con loro. Allo stato attuale non ci sono soluzioni, ma stiamo lavorando affinché se ne possa trovare qualcuna. Non è responsabile la Provincia per la non assunzione dei 14, noi come Ente abbiamo le “mani legate”. Il problema è che non abbiamo i fondi per poter pagare lo stipendio agli operai e quindi, assumerli. Qualsiasi atto messo in campo in questo momento, ricondurrebbe a responsabilità di tipo personale».
Un messaggio al Presidente della Regione Stefano Caldoro.
«Al presidente, agli assessori e ai consiglieri tutti chiedo di interessarsi al più presto alla modifica della leggere regionale 11. Spero che al più presto si possa trovare una soluzione a livello regionale, perché la risoluzione della problematica di questi 14 passa anche per la soluzione dei 4500 lavoratori forestali regionali. Anche perché a fine anno, anche gli Oti rischiano di non vedersi pagato lo stipendio per l’anno 2013».
L’Assessore regionale Vito Amendolara in un’intervista rilasciata ad una radio locale ha detto che per l’anno 2012, gli unici forestali ad essere stati lasciati a casa, sono stati i cosiddetti “avvistatori”. A questo punto, la domanda sorge spontanea: L’assessore Amendolara è stato avvisato (in questo caso) dell’esistenza dei 14 Otd della Provincia di Salerno?
«Delle conoscenze di Amendolara bisognerebbe chiedere a Lui, io non posso pronunciarmi. Il governo attuale regionale ha ereditato una situazione disastrosa, e quindi, c’è una parte della politica che ha creato il disastro e che dovrebbe star zitta. Io non li definisco “avvistatori”, tutti i 4500 forestali sono risorse umane necessarie per la prevenzione incendi, per abbellire e rendere produttivo il territorio. Se con la modifica di un rigo della legge regionale 11, si cambi la parte delle competenze, anche la battuta di Amendolara è superabile!».
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