domenica 19 febbraio 2012

"2012 in recessione. Banche evitino stretta del credito"

 
Ignazio ViscoIl 2012 sarà un anno di recessione piena. Le indicazioni già arrivate con il Bollettino economico di Bankitalia vengono confermate dal Governatore Ignazio Visco al Forex di Parma. La previsione di un calo del pil dell'1,5% per l'anno in corso pesa sull'analisi del numero uno di Via Nazionale, alla sua prima uscita al tradizionale appuntamento finanziario annuale. Così come il dato record di una contrazione a dicembre di 20 mld dei prestiti alle imprese impone un fermo richiamo alle banche perché, a maggior ragione in questa fase, è "cruciale evitare l'asfissia del credito".

Ma Visco, oggi da Governatore come ha sempre fatto da economista, tiene insieme tutti fattori che ha a disposizione e indica una via d'uscita, perché le banche sono ritenute in grado di assolvere al loro compito e perché c'è un governo che con la sua politica economica ha compiuto "progressi impensabili". La sintesi è che nel 2013 una ripresa è possibile.

Certo, l'ottimismo non è gratuito e la prospettiva di uscire dal tunnel è strettamente legata alle scelte che, in Italia e in Europa, devono tenere ferma la priorità di un ritorno alla crescita. Perché i rischi restano e la crisi è tutt'altro che scongiurata. A partire dalle tensioni sui mercati, che "restano alte", e dalle "inquietudini" sui titoli di stato italiani che, con lo spread ancora stabilmente sopra i 300 punti, sono "attenuate ma non dissipate". In questo scenario, è indispensabile andare avanti con le riforme strutturali, ma è necessario anche che sia "rinsaldata la costruzione europea" e che venga trovata una soluzione sulla Grecia.
Nell'intervento di Visco, ricorre l'accostamento fra le riforme strutturali, la crescita e gli aspetti più strettamente finanziari. Con la politica economica, le scelte sul piano delle regole internazionali e l'economia reale che si saldano in un'analisi complessiva della crisi. La premessa è che "la difficoltà di risoluzione della crisi della Grecia, evidente anche negli ultimi giorni, trasmette impulsi di turbolenza all'intero mercato europeo". E che in questo contesto "le inquietudini degli investitori sui titoli di Stato italiani sono oggi attenuate rispetto ai momenti peggiori, ma non sono dissipate".

L'attenzione dei mercati, spiega infatti il Governatore, "è puntata sulla capacità del nostro Paese di portare avanti con decisione il risanamento della finanza pubblica e al contempo di stimolare con riforme strutturali il potenziale di crescita dell'economia". A questo punto, Visco non si sottrae a un giudizio chiaro sull'operato del governo Monti, con cui per altro la collaborazione in questi mesi è stata strettissima. "La strada è stata intrapresa con chiarezza d'intenti; l'opinione pubblica internazionale lo riconosce; va percorsa con perseveranza e decisione", riconosce.

Ma poi subito il Governatore allarga il campo, perché "nessuno può riuscire da solo" in un sistema ormai pienamente globalizzato. Per "ridurre il premio al rischio sui titoli pubblici dei paesi impegnati nello sforzo di stabilizzazione e rilancio produttivo occorrono decisioni comuni", evidenzia e, avverte, per questo "è essenziale la determinazione di tutti a rinsaldare la costruzione europea".
Sul fronte interno, accanto ai risultati già conseguiti servono sforzi ulteriori. La politica economica in Italia "ha compiuto in questi mesi progressi prima ritenuti impensabili in direzione della sostenibilità finanziaria, ad esempio sul fronte del sistema pensionistico". Ora, "progressi altrettanto coraggiosi sono attesi su altri fronti, decisivi, su cui il Governo è già impegnato".

Visco condivide l'agenda del governo Monti ma guarda avanti, convinto che l'azione intrapresa vada accelerata. Le riforme decise, sostiene, "vanno rapidamente completate e rese operative, in particolare quelle volte a rendere l'assetto normativo e amministrativo favorevole e non ostile allo sviluppo economico: liberalizzazione di importanti settori dei servizi, effettiva semplificazione degli atti amministrativi, migliore funzionamento del mercato del lavoro, attenzione particolare al capitale umano e all'innovazione, più rapide risposte del sistema giudiziario".

Il numero uno di Via Nazionale fa riferimento ai risultati che può e deve ottenere la politica economica nel suo complesso: "anche se i singoli interventi esplicheranno i propri effetti con gradualità, la definizione di un disegno organico e di ampio respiro gia' nel breve termine può incidere positivamente sulle aspettative e, per tale via, stimolare la domanda aggregata e la ripresa degli investimenti".

Dall'Italia all'Europa. Due le indicazioni più nette. La prima, con la premessa che "la politica monetaria non puo' da sola risolvere la crisi", è che "va data rapida attuazione alle prescrizioni del fiscal compact", rendendo "piu' agili ed efficaci le procedure operative dei meccanismi di sostegno finanziario a livello europeo", assicurando "l'adeguatezza della loro capacità di intervento". La seconda è che "va scongiurato definitivamente il rischio di pericolosi effetti di contagio, portando a soluzione il problema della Grecia".

I segnali più preoccupanti arrivano pero' dall'economia reale. E chiamano direttamente in causa il ruolo delle banche, con il dato più preoccupante che riguarda le imprese. In dicembre i prestiti alle imprese "si sono contratti, di circa 20 miliardi; l'entità della diminuzione è molto elevata nel confronto storico, anche se può avere in parte risentito della volatilità dei dati di fine anno", osserva Visco.

Il governatore, nella sua analisi, pone l'accento sulle difficoltà congiunturali, ma anche sulle scelte che gli istituti di credito sono chiamati a compiere. "Si è certo ridimensionata la domanda di finanziamenti da parte delle imprese, per le sfavorevoli condizioni cicliche", osserva. Ma, evidenzia anche, "le indagini svolte presso banche e imprese segnalano anche un irrigidimento nelle condizioni di offerta dei prestiti". A distanza di pochi anni, dunque, "le imprese si trovano nuovamente a fronteggiare un inasprimento delle condizioni creditizie". E, anche in questa occasione, "sarà essenziale la capacità delle banche di valutare attentamente il merito di credito, senza far mancare il sostegno finanziario ai clienti solvibili e meritevoli".

Visco ricorda quindi che "un adeguato e stabile volume di finanziamenti è essenziale per l'attività delle stesse banche", che devono rafforzare il proprio patrimonio, come prescritto dall'Eba, "senza contrarre il credito". Per raggiungere l'obiettivo il Governatore guarda alle scelte strategiche degli istituti di credito, perché è "necessario che si accresca l'impegno al riequilibrio dei bilanci e alla rimozione dei nodi strutturali che condizionano l'efficienza e la redditività del sistema". Non solo. "Ci aspettiamo che le prossime decisioni delle banche in tema di politiche dei dividendi e remunerazione dei manager tengano conto di questa necessità", dice Visco, annunciando che la Banca d'Italia sta per fornire alle banche indicazioni volte "a orientare le loro scelte" in questo senso

Nessun commento:

Posta un commento