Dottore Musumeci Cava de’ Tirreni sotto il profilo del lavoro è messa un po’ male
«La colpa è un po’ di tutti. Dalla classe politica a quella imprenditoriale. Se da un lato non ci sono proposte dall’altro non c’è la spinta da parte di imprenditori e commercianti di trovare nuove formule d’investimento. A Cava de’ Tirreni si vive una situazione particolare. All’orizzonte non c’è alcun tipo di progetto e quelli che avevamo messo in cantiere sono stati tutti bloccati».
Di Mauro, Manifattura, Despar ed oggi Se.ta. (quest’ultima se si concretizzerà la messa in liquidazione) un bel colpo all’economia cittadina.
«Si ma anche il settore della ceramica qui non è che goda di buona salute. Eppure dai tempi di Fiorillo e poi con Gravagnuolo avevamo avviato grossi progetti di sviluppo che guardavano anche in prospettiva. Basti pensare che la Se.Ta. nacque con Fiorillo ma non solo: Cava de’ Tirreni ha avuto la prima farmacia comunale, passando poi per l’incubatore d’impresa e per il consorzio di ceramica all’ex Mattatoio, grazie all’impegno dell’amico Turino».
Ma con la Di Mauro Cava de’ Tirreni ha perso un grande simbolo. Quella Di Mauro poi travolta anche dal fallimento di CavaMarket
«In quel periodo ero assessore al lavoro della giunta Gravagnuolo. La crisi proveniva già da lontano. Poi l’acquisizione da parte del gruppo di Antonio Della Monica, fallito di recente. Ed ora il tutto è nella mani della magistratura. All’epoca fu fatto uno sforzo enorme da parte dell’amministrazione comunale. Anzi, fu messo su qualcosa di eccezionale con la cassa mutua operaia. Tantissimi erano gli operai, alcuni di essi che hanno trovato collocazione altrove, altri che non sono riusciti ad rientrare nel mercato del lavoro».
Poi c’è la vicenda Manifattura, altro simbolo della vallata
«Lì ci vogliono costruire quattro case. E’ assurdo. Dopo cosa resterà alla cittadina? Quale sviluppo potranno portare quattro abitazioni? Perché non si riprendono i rapporti con Mediaset che voleva realizzare un centro di produzione? Sa quanti posti di lavoro potrebbero nascere?»
Allora una soluzione c’è?
«Certo. Basterebbe che l’amministrazione comunale esca dalla convinzione che da gestire c’è solo la viabilità e l’ordinarietà ed individui dei percorsi di sviluppo, sfruttando ciò che già ha. Vogliamo dire, ad esempio, che il Millennio è stata l’ennesima occasione sprecata per la cittadina di Cava? O che c’è un imprenditore pronto a garantire 47 posti di lavoro ma che ha difficoltà ad aprire la sua azienda?»
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