domenica 27 maggio 2012

Migliaia a Brindisi per Melissa Bassi: "Io non ho paura"

informazione e discussioneStudenti davanti alla scuola Morvillo Falcone Hanno detto "no alla paura" lo hanno ripetuto e persino gridato perche' dal dolore per una morte insensata hanno imparato che gli "studenti di Brindisi non sono soli", che con loro si sono "indignati tutti gli studenti di tutta Italia" e che solo ripartendo dai banchi di scuola, dallo studio e dall'impegno dei giovani si puo' battere la cultura della violenza del terrore. Erano quasi cinquemila gli studenti che sono sfilati oggi in corteo a Brindisi sfidando la pioggia ad una settimana dall'attentato che sabato scorso ha provocato la morte di Melissa Bassi e di altre cinque studentesse dell'istituto Morvillo Falcone.

Lo hanno fatto in una manifestazione alla quale hanno partecipato ragazzi brindisini e pugliesi ma anche quelli di altre regioni del centro sud che con una cinquantina di pullman hanno raggiunto Brindisi per raccontare la loro rabbia ma anche per lanciare un messaggio di coraggio perche' "solo uniti si puo' vincere la violenza". Hanno parlato di coraggio, speranza, giustizia e verita': quella verita' che gli inquirenti stanno cercando approfondendo ogni fotogramma delle immagini che hanno ripreso l'attentatore mentre faceva scoppiare le bombole di gpl messe in un cassonetto all'ingresso della scuola, ma che ancora non hanno consentito di dargli una identita' certa. E controlli delle forze di polizia sono stati fatti anche mentre i ragazzi sfilavano nelle strade.

In testa al corteo, a reggere lo striscione che con lo slogan "io non ho paura" impresso anche sulle magliette bianche indossate da quasi tutti i ragazzi, c'erano i compagni di scuola di Melissa. Non pero' i suoi compagni di classe che sono rimasti a casa su consiglio degli psicologi che da sabato scorso li seguono per aiutarli a superare il trauma subito. Il corteo, organizzato da associazioni studentesche con il sostegno di Libera, Rete della conoscenza, Arci e Cgil, si e' radunato dal piazzale a pochi passi dall'istituto Morvillo, nei pressi del Tribunale, e poi, attraverso una delle strade principali della citta' ha raggiunto piazza della Vittoria dove da un palco si sono succeduti gli interventi degli studenti.

"Sabato scorso ci e' crollato il mondo addosso, siamo stati colpiti nel luogo che ritenevamo piu' sicuro - dice una studentessa dell'Uds, Francesca - l'attentato ci ha spaventato ma non ci ferma. Noi oggi vogliamo gridare a tutti che vogliamo cominciare da qui e dalla scuola un percorso di legalita' sul territorio". Come lei anche Martina, coordinatrice provinciale dell'Unione degli studenti, ripete che la paura non puo' fermare i giovani. "Noi abbiamo fiducia nella scuola, chiediamo sicurezza, ma non attraverso la militarizzazione - dice - la costruiremo attraverso un percorso di assemblee e incontri che parte da oggi".

Sanno che la manifestazione "e' un punto di partenza", e che "il grosso del lavoro comincera' quando i riflettori saranno spenti perche' indipendentemente dalla matrice di questo evento vogliamo che dalla scuola parta un percorso culturale che coinvolga tutto il territorio con assemblee e incontri". Per questo chiedono alle televisioni di "non speculare sul dolore ma di stare ad ascoltare, perche' la notizia - dicono - oggi non e' la morte di una persona ma che noi ci siamo svegliati e non intendiamo stare zitti". Respingono qualsiasi ipotesi di "aiuto" da parte della mafia locale che si sarebbe offerta di trovare i responsabili perche' - dicono - e' proprio quella la cultura dell'illegalita' che intendono respingere.

Ma tra tante parole che incitano ad essere forti, emergono anche i ricordi e il dolore. "Mi sento miracolata, sarei potuta essere io al posto di Melissa", dice Sarah, una compagna della studentessa uccisa che ogni giorno prendeva l'autobus con lei da Mesagne, il loro paese, per andare a scuola. Sarah non e' andata alla manifestazione, ma ha affidato le sue parole ad un messaggio letto dal palco da altri studenti. "Morire a 16 anni senza un perche', con una vita davanti, colma di progetti e di sogni e' impensabile - dice - ma non si puo' sovrapporre violenza a violenza, noi siamo innocenti e nonostante questo paghiamo per voi, che ogni giorno distruggete i nostri sogni". "Ti ricordero' ogni giorno che studiero' per diventare qualcuno - ha detto ancora rivolgendosi idealmente alla sua amica uccisa - continuero' a svegliarmi ogni giorno alle sei per andare a scuola e guardero' il tuo posto vuoto sul quell'autobus ma non avro' paura".

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