martedì 31 luglio 2012

Salerno: Crisi CSTP, Consiglio Provinciale deserto, manifestazione congiunta al palo


Consiglio deserto: manifestazione congiunta al palo
  Teatro dell’assurdo? No, questo è molto peggio. E’ letteratura del nonsenso. Perché quello che è accaduto ieri tra i banchi del Consiglio provinciale, svoltosi ieri a palazzo Sant’Agostino, dopo una convocazione “straordinaria e d’urgenza”, rinviato poi per mancanza del numero legale per il suo svolgimento, è veramente privo di qualsiasi senso logico.

Ordine del giorno: approvazione della delibera di indirizzo di Giunta provinciale avente ad oggetto la manifestazione d’interesse per l’eventuale affidamento del servizio di trasporto pubblico in caso di dismissione dei contratti da parte del Cstp. Apriti cielo. Non sono bastate quattro ore per giungere ad una votazione: il Consiglio provinciale non si è espresso per mancanza di numero legale. Ma come si è arrivati a questa situazione paradossale? Il Consiglio provinciale, all’atto della chiamata in seconda convocazione, il numero legale ce l’aveva e come. Una prima sospensione dell’assise, dopo una diatriba durata circa un’ora tra consiglieri e assessori sul numero di delibera in esame tra la numero 34 e la numero 36, si è avuta alla notizia del malore di due dei dipendenti saliti sull’impalcatura della Provincia per protesta.
Si riprende, con qualche defezione tra i consiglieri, ma la discussione continua: per l’opposizione questa delibera non sarebbe dovuta nemmeno approdare in Consiglio provinciale, anche in considerazione del fatto che le priorità dell’Ente sono altre. Ovvero salvare il Cstp per altre strade, racimolando risorse. Da dove ancora non è chiaro.
Dal canto loro, i componenti della maggioranza, alcuni dei quali altrettanto perplessi in merito (vista la delibera di indirizzo del 14 maggio in cui si parlava addirittura di ricapitalizzazione, punto poi seccamente smentito da Luigi Napoli che ha affermato «Soldi per ricapitalizzare non ce ne sono»), muti nei loro banchi, a parte Cammarota che ha proposto un emendamento riguardante un’anticipazione di cassa da parte della Provincia. Gli animi sono tesi, probabilmente nessuno sa cosa fare. Altra sospensione, le urla dei consiglieri provinciali riecheggiano tra le mura di palazzo Sant’Agostino. Alla ripresa i consiglieri presenti in aula sono come decimati. Nessuno sa che fine abbiano fatto. Risultato. Manca il numero legale per andare avanti, non si può votare la manifestazione di interesse. Tutto è rimandato a giovedì mattina. Due giorni per riflettere, su cosa resta un mistero.
Lo slittamento della decisione dei consiglieri provinciali ferma di fatto tutto. La manifestazione congiunta è ferma al palo. E resta imbrigliato anche il Comune di Salerno. Di fatto, se la manifestazione deve essere congiunta, nemmeno Luca Cascone, assessore alla mobilità di palazzo di Città, può muoversi verso le sei aziende che hanno risposto alla manifestazione di interesse indetta lo scorso 6 luglio e che funge da base proprio per quella della Provincia.
Intanto, sempre che giovedì mattina si riesca a trovare il bandolo della matassa, dovrebbero poi immediatamente partire le lettere di invito alle aziende, in tutto nove (Sita Sud, Arriva Italia, Clp, Cotrac, Cosat, Della Penna, Eav bus, Ctp e A. Ir Avellino). La risposta dovrebbe all’invito arrivare entro lunedì con la convocazione della commissione di valutazione prevista per martedì, dalla quale uscirà la graduatoria delle aziende.

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