giovedì 16 febbraio 2012

Tangentopoli, 20 anni dopo: ecco cosa penso

di Andrea Pellegrino

Ero troppo piccolo per ricordarmi nel dettaglio la bufera di Tangentopoli. Venti anni fa la politica era per me qualcosa di lontano e che forse, anzi sicuramente, veniva vista con più rispetto nonostante il terremoto giudiziario in atto. Non ho vissuto attentamente quegli anni ma ho vissuto e vivo gli effetti prodotti nel '92. Ed ecco cosa penso:

Antonio Di Pietro, all'epoca Pm, oggi leader di partito,  convinse il mondo intero che la politica di quel periodo era marcia. Tutti ladri e Dc e Psi dovevano scomparire definitivamente, facendo spazio a nuove formazioni e a nuovi politici. Insomma spianando la strada (a loro insaputa, almeno spero) a Berlusconi ed al berlusconismo.

L’arrivo di Berlusconi, infatti, cambia tutto. Perfino la Repubblica. Dalla prima alla seconda, con i partiti di un tempo che si disgregano. La Dc in mille pezzi, il Psi anche. Perfino il Msi diventa Alleanza Nazionale. Tempo di un cambiamento radicale. Da Bianco Fiore si cantava Forza Italia, creando un primo imbarazzo anche tra i tifosi della Nazionale, costretti, poi, a cantare Forza Azzurri.  Tempo che un imprenditore diventa Presidente del Consiglio dei Ministri per caso. Mentre prima, raccontano, che perfino per candidarsi al Consiglio comunale del più piccolo comune d’Italia bisognava fare una gavetta di partito enorme e già entrare nel direttivo cittadino era una prima conquista. Ma Berlusconi, con la sua dirompenza mediatica aveva già spazzato tutti ed anche se stesso. Quella dirompenza che è stata poi anche la sua debolezza. Il rigore, l’eleganza istituzionale, la moderazione, la cura dei rapporti. Tutto veniva spiazzato dalla tv. Perfino quando gli fu notificato allo stesso Berlusconi il suo primo avviso di garanzia. Da lì in poi le sigle più svariate dei partiti nascevano, a tal punto che qualcuno disse che si trattava non di una seconda Repubblica ma di una “Repubblica botanica” (Ulivo, Margherita, Quercia...)

Con l’ascesa di Berlusconi, ad un certo punto, siamo rimasti affascinati dal suo successo. Ebbene si. Abbiamo pensato che forse quello che c’era prima davvero era un sistema malato, corrotto e che un imprenditore potesse risollevare le sorti di questo Paese. Ma solo ad oggi che abbiamo  un Consiglio d’Amministrazione al governo del Paese (Monti & C), una maggioranza parlamentare anomala, pariti e formazioni politiche anomale, ci rendiamo conto che forse la politica di prima era migliore di quella attuale. E se prima eravamo abituati a ricordare anche i nomi dei ministri, quali persone di alto profilo politico ora li ricordiamo come ex showgirl, donne da calendario o visi televisivi alle prime armi e negli ultimi tempi come banchieri o uomini d'affari!
Insomma Tangentopoli fu vera gloria, considerando la raffica di assoluzioni in sede giudiziarie? O si è scardinato un sistema dove la politica era rimasta intrappolata di se stesso? Siamo convinti che oggi viviamo in un mondo senza corruzione, tangenti, favori e così via? Siamo davvero convinti che i parlamentari di oggi sono migliori rispetto a quelli di prima? Siamo sicuri che quando si compongono le liste elettorali si badi alla qualità?
Le risposte sono semplici, basta guardarsi un po’ in giro!

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