venerdì 30 marzo 2012

Roberti: per combattere mafia e camorra bisogna aggredire i beni confiscati

informazione e discussione
Roberti: «Demolire i beni confiscati alla mafia»
 Ogni minuto 160.000 euro passano dalle mani di un commerciante alle mani mafiose, la criminalità strozza le aziende, Unimpresa presenta i conti dell’illegalità.  Così presso la Camera di Commercio di Salerno, è stato presentato il lavoro “Costi dell’illegalità e la lotta alla criminalità organizzata” 

di Luigi Scipione e la seconda edizione del “Codice per la legalità dedicato alle piccole e medie imprese” di Giuseppe Granata e del centro studi e ricerche Unimpresa. «E’ stato stimato che l’attività di reciclaggio del denaro mafioso in Italia sia di 118 miliardi di euro, il denaro pulito al netto della spesa di riciclaggio invece è di circa 90 miliardi di euro – ha spiegato Luigi Scipione – ogni giorno una massa enorme di denaro passa dalle mani dei commercianti e degli imprenditori italiani a quelle dei mafiosi, parliamo di qualcosa come 250 milioni di euro al giorno, 10 milioni l’ora, 160.000 euro al minuto. Sono dati terrificanti, un fiume in piena che rischia di trascinare nel baratro tutti i settori dell’economia ancora sana». 
All’incontro erano presenti anche gli studenti della scuola media Tasso di Salerno ed anche a loro ha parlato il magistrato della direzione nazionale Antimafia, Maurizio De Lucia: «io dico sempre che le mafie si combattono anche con gli architetti che costruiscono le città e con i professori che “costruiscono” i cittadini, loro sono il futuro e sono contento della presenza degli studenti. C’è un fenomeno di economia criminale che si intrinseca nell’economia sana, tutte le estorsioni cominciano così – ha dichiarato Maurizio De Lucia – i mafiosi chiedono al commerciante che apre l’attività 50.000 euro, somma che difficilmente l’imprenditore riesce a consegnare, così la mafia cambia la richiesta iniziale come se facesse un favore, chiede 3.000 o 5.000 euro subito e poi una somma mensile. Così si crea un sistema di sudditanza dove il commerciante deve anche fare dei possibili piaceri alla mafia, come custodire “pacchi”, ospitare persone, gestire il territorio e dare dei voti durante le elezioni». In Camera di Commercio era presente anche il procuratore della Repubblica di Salerno, Franco Roberti: «sui costi dell’illegalità le nostre indagini hanno fornito un importante contributo ai ricercatori e studiosi. Constatammo qualche anno fa che, soltanto nella provincia di Napoli e di Salerno, i costi affrontati dagli imprenditori nell’economia illegale arrivavano a circa 2 miliardi di euro all’anno. Si parla anche dei beni confiscati alla mafia – ha proseguito Franco Roberti – sono beni che vanno gestiti con attenzione ed è importante che funzioni l’agenzia nazionale. La gestione è difficile perché i beni sono tanti, esistono anche occasioni di vendita ma bisogna ovviamente evitare che questi beni ricadano in mani mafiose tramite prestanomi. Dal mio punto di vista molti dei beni confiscati alla mafia dovrebbero essere demoliti, è una delle proposte che porto avanti come quella di utilizzare il fondo unico di giustizia per migliorare i mezzi degli apparati investigativi, computer ed altre attrezzature che scarseggiano nel nostro paese per l’attività investigativa nella lotta alla criminalità organizzata, perché se questa lotta è una priorità allora bisogna usare ogni mezzo per stanare le mafie».

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