

La Cattedrale, dedicata sin da allora al Santo Apostolo Matteo, fu edificata dal normanno Roberto il Guiscardo sull’area della chiesa di San Matteo de Archiepiscopio, demolendo la quale fu rinvenuta la tomba del Santo Evangelista, e su altre donate dalle famiglie de Ruggiero e Santomango. La cripta fu completata per accogliere le reliquie dell’Apostolo nel 1081 e la Cattedrale sarebbe stata consacrata dal papa Gregorio VII, allora ospite del Guiscardo in Salerno, tra la fine del 1084 ed i primi mesi del 1085. La mia curiosità sul Duomo, come quella di altri amanti della storia salernitana, si è sempre indirizzata, oltre che su tutte le bellezze artistiche più note, sull'esterno delle absidi, che oggi appaiono stuccate in maniera semplice senza alcuna decorazione. Eppure se facciamo un semplice raffronto con Santa Maria del Patire è uno dei più begli esempi di architettura sacra in Calabria, che si trova in località Patire a Rossano Calabro, o con il Duomo di Monreale in Sicilia, due celebri monumenti normanni, anche se eretti in epoche diverse, è legittmo sospettare che sotto il grigiore dell'attuale intonaco si possano rinvenire le tipiche decorazioni, che proprio da Salerno hanno visto origine e sviluppo, delle tarsie lapidee policromatiche, come quelle dell'atrio dello stesso Duomo salernitano, o degli archi intrecciati. Infatti nel monumento di Rossano, che fu edificato a partire dal 1090, quindi quasi coevo della Cattedrale salernitana, allorché i Normanni si insediarono a Rossano alla fine dell'XI° secolo ponendo fine alla dominazione bizantina della Calabria, le absidi esternamente sono decorate con le tipiche decorazioni a tarsie, così diffuse a Salerno a partire dall'atrio del Duomo ma visibili anche in molti edifici del centro storico. Più complesso il raffronto con le decorazioni esterne alle absidi del Duomo di Monreale, vicino Palermo in Sicilia, eretto a partire dal 1171, quindi una novantina di anni dopo a quello salernitano. Il Re normanno Guglielmo II° detto il Buono dispose che cento monaci della Badia di Cava, con a capo l'abate Teobaldo, si trasferissero a Monreale per officiare nel tempio. Essi giunsero a Monreale il 20 marzo 1176 e l'abate Teobaldo venne insignito del titolo di "Signore della Città". Un invito alle Soprintendenze, se già non l'avessero fatto, per dei saggi al fine di verificare l'ipotesi ed eventualmente restituire al Duomo di Salerno un'altra pagina importante della sua ricca arte.
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