domenica 6 maggio 2012

A Salerno in mostra 'Ciro', il cucciolo di dinosauro di 110 milioni di anni

informazione e discussioneA Salerno presso la Sovrintendenza sita in Trotula de Ruggero (alle spalle dell'ex Convitto nazionale) è possibile visitare gratuitamente la mostra su CIRO.
Insieme al piccolo animale ritrovato a Pietraroja, la storia della terribile onda anomala che oltre 40 secoli fa distrusse ma al tempo stesso sigillò sotto una spessa coltre di sabbia un villaggio dell'età del Bronzo, immortalando come in uno scatto fotografico gli interminabili attimi della tragedia
Una mostra che copre oltre 4.000 anni di storia del territorio salernitano e l'esposizione di un rarissimo cucciolo di dinosauro, l'ormai celebre "Ciro". Sono queste le iniziative della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino e Benevento in occasione dell'imminente ponte del 1° maggio.

Una mostra che copre oltre 4.000 anni di storia del territorio salernitano e l'esposizione di un rarissimo cucciolo di dinosauro, l'ormai celebre "Ciro". Sono queste le iniziative della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino e Benevento in occasione dell'imminente ponte del 1° maggio.

L'acqua, in questo caso un'alluvione che ha seppellito e preservato il corpo per ben 110 milioni di anni, segna la storia anche di quel Scypionis Samniticus in mostra - inaugurazione il 1 maggio - presso la Biblioteca della stessa Soprintendenza archeologica di Salerno. Ciro, questo il soprannome del piccolo dinosauro altro poco piu' di 20 centimetri, fu ritrovato nel 1980 a Pietraroja, provincia di Benevento. E' un miracolo della paleontologia, una vera e propria star presso la comunita' scientifica internazionale con il suo scheletro conservato perfettamente, gli organi interni e i tessuti molli pressoche' integri.

La mostra "Dopo lo tsunami Salerno antica", che, dopo il grande successo di pubblico e critica presso il complesso monumentale di Santa Sofia nel cuore del capoluogo sbarca adesso nelle sale del Museo Archeologico di Paestum (inaugurazione sabato alle 18), piu' che una esposizione e' un affascinante viaggio nel tempo attraverso i millenni, un itinerario che ripercorre le tappe piu' significative della storia di Salerno e del suo territorio con l'intento di restituire al grande pubblico testimonianze archeologiche per lo piu' inedite.

Con un occhio di riguardo per le trasformazioni del territorio dovute a catastrofici eventi naturali quali eruzioni vulcaniche e maremoti. Tsunami appunto, elemento chiave e punto di partenza dell'esposizione. Una terribile onda anomala che oltre 40 secoli fa distrusse ma al tempo stesso sigillo' sotto una spessa coltre di sabbia un villaggio dell'eta' del Bronzo, immortalando come in uno scatto fotografico gli interminabili attimi della tragedia.

Vasi, elementi architettonici e preziosi corredi funerari di matrice etrusco-sannitica - provenienti dall'area di Fratte - rappresentano una sorta di fase intermedia, prologo alla nascita della Salernum romana, ricca colonia latina pronta a trasformarsi, grazie proprio al mare, in quel miracoloso crocevia di razze, uomini e culture che le fonti dell'eta' di mezzo celebrano come lumen Europae. L'esposizione, aperta fino al 30 settembre, e' arricchita da particolari visite guidate narranti, in grado di stimolare nei visitatori u
L'acqua, in questo caso un'alluvione che ha seppellito e preservato il corpo per ben 110 milioni di anni, segna la storia anche di quel Scypionis Samniticus in mostra - inaugurazione il 1 maggio - presso la Biblioteca della stessa Soprintendenza archeologica di Salerno. Ciro, questo il soprannome del piccolo dinosauro altro poco piu' di 20 centimetri, fu ritrovato nel 1980 a Pietraroja, provincia di Benevento. E' un miracolo della paleontologia, una vera e propria star presso la comunita' scientifica internazionale con il suo scheletro conservato perfettamente, gli organi interni e i tessuti molli pressoche' integri.


La mostra "Dopo lo tsunami Salerno antica", che, dopo il grande successo di pubblico e critica presso il complesso monumentale di Santa Sofia nel cuore del capoluogo sbarca adesso nelle sale del Museo Archeologico di Paestum (inaugurazione sabato alle 18), piu' che una esposizione e' un affascinante viaggio nel tempo attraverso i millenni, un itinerario che ripercorre le tappe piu' significative della storia di Salerno e del suo territorio con l'intento di restituire al grande pubblico testimonianze archeologiche per lo piu' inedite.


Con un occhio di riguardo per le trasformazioni del territorio dovute a catastrofici eventi naturali quali eruzioni vulcaniche e maremoti. Tsunami appunto, elemento chiave e punto di partenza dell'esposizione. Una terribile onda anomala che oltre 40 secoli fa distrusse ma al tempo stesso sigillo' sotto una spessa coltre di sabbia un villaggio dell'eta' del Bronzo, immortalando come in uno scatto fotografico gli interminabili attimi della tragedia.


Vasi, elementi architettonici e preziosi corredi funerari di matrice etrusco-sannitica - provenienti dall'area di Fratte - rappresentano una sorta di fase intermedia, prologo alla nascita della Salernum romana, ricca colonia latina pronta a trasformarsi, grazie proprio al mare, in quel miracoloso crocevia di razze, uomini e culture che le fonti dell'eta' di mezzo celebrano come lumen Europae.
                                                                  Francesco Citarella

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