mercoledì 23 maggio 2012

Salerno: l’Istituto per l’Agricoltura intitolato a Francesca Morvillo


informazione e discussione
 La tragedia che ha colpito la scuola di Brindisi ha sconvolto tutta la Regione Campania e Salerno. Lo scoppio dell’ordigno esplosivo, che si è avvertito solo nella cittadina pugliese, ha trovato un’eco nella paura 


di quanti in Campania sono genitori di figli che frequentano tanti istituti e quotidianamente si recano nelle proprie aule. Per marchiare indelebilmente nel marmo della memoria la scomparsa di una ragazza di 16 anni, Melissa, rimasta uccisa nelle esplosioni di due ordigni artigianali piazzati all’ingresso della scuola di Brindisi, l’Istituto per l’Agricoltura cittadino ha pensato d’intitolare la propria scuola a Morvillo-Falcone. 
Il consiglio d’istituto della scuola salernitana è già convocato per venerdì ed avvierà il procedimento per l’intitolazione dello storico istituto cittadino alla memoria di Francesca Morvillo Falcone. 
Secondo le ricostruzioni della polizia a esplodere sono stati due ordigni rudimentali, fatti di bombole di gas, che erano piazzati sul muretto perimetrale dell'istituto. Per gli inquirenti la scuola costituiva l'obiettivo dell'attentato. Quando il gruppo di studentesse è passato per entrare, la deflagrazione le ha investite. 
“Il coraggio di questi uomini d’onore si è misurato  dalla capacità di scegliere vittime innocenti ed indifese. -  dice Carmela Bove, preside dell’istituto annunciando l’iniziativa – Se fosse possibile da un punto di vista burocratico, già dall’inizio settimana i nostri allievi troverebbero sui muri della scuola la targa di intitolazione a Francesca Morvillo Falcone. Questo rappresenta un piccolo segno di solidarietà dopo la tragedia di Brindisi e, nello stesso tempo, un duraturo monito contro la violenza di tutte le mafie”. 
Grande scalpore hanno suscitato nella scuola di Salerno le notizie provenienti dal centro pugliese il giorno dell’esplosione dell’ordigno nascosto tra le bombole del gas. Il tutto in coincidenza con la celebrazione dei vent’anni dalle stragi contro i magistrati palermitani impegnati nella lotta alla mafia siciliana. “Nulla potrà far rivivere la piccola Melissa, ma un piccolo gesto  può disseminare e coltivare nel Paese il germe dell’educazione alla legalità”. 
Tante scuole, forse troppe, sono ancora senza un nome. E’ la giusta occasione per ricordare e continuare a lottare contro gli attentati. “In Italia ci sono migliaia di scuole senza un nome, - prosegue commossa il preside Bove - se ognuna di essa fosse intitolata ad una vittima delle mafie ci sarebbe in ogni angolo del Paese un presidio alla legalità, un’occasione di dibattito sulla violenza e sulle sue vittime.  Milioni di giovani si formerebbero così all’ombra di  questi principi “. A regolamentare le procedure per la intitolazione delle scuole sono una vecchia legge del 1927 e una circolare ministeriale del 1980 che stabiliscono il divieto di intitolazione a persone decedute da meno di un decennio salvo una deroga che spetta al Ministero dell’Interno concedere. 
Nel caso di Francesca Morvillo Falcone, dopo le delibere del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto, sarà necessario acquisire solo il parere della giunta comunale di Salerno e della Prefettura. 
“Confido nella pronta collaborazione delle altre istituzioni coinvolte per poter subito dare la nostra decisa risposta di civiltà agli assassini di Brindisi” . 
Da decenni l’istituto per l’Agricolura continua a operare sul territorio di Salerno e provincia con soddisfacenti risultati. 
“Sono ormai oltre cinquant’anni che lavoriamo sul territorio con l’obiettivo di aiutare i ragazzi.  Abbiamo più di 800 alunni inseriti tra le scuole ubicate a Salerno, Battipaglia, Capaccio, Angri e Castel San Giorgio. Mi auguro che riusciremo a dare il nuovo nome al nostro istituto nel più breve tempo possibile. Anche nelle sedi distaccate e organizzeremo un evento di solidarietà unendoci al dolore dei cittadini di Brindisi. - Quali sono i progetti per il futuro? Tra le nostre iniziative c’è quella dell’orto che produce ortaggi che non sono trattati con medicinali. Prossimamente approfondiremo anche questa iniziativa insieme ai ragazzi – conclude Bove -  che rappresentano il futuro”. 
Ricordando quanti sono caduti nella lotta contro la mafia i ragazzi si preparano ad affrontare un futuro fatto di speranza

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