venerdì 8 giugno 2012

Salerno: De Luca, "Oltre la milza questa città non aveva nulla. Non può capire chi è abituato allo “scasso di Pastena”»



Rompe il silenzio Vincenzo De Luca. Dopo il comunicato stringato ed istituzionale a commento della sentenza del Consiglio di Stato, ieri il primo cittadino ha detto la sua sul Crescent e su Piazza della Libertà. Dall’inaugurazione della mostra “città mediterranee Salerno: Valencia” all’appuntamento di Radio Alfa,
De Luca è stato praticamente un fiume in piena. «Tra due anni realizzeremo piazza della Libertà e il nostro obiettivo: realizzare a Salerno un circuito di turismo culturale. Chi è abituato allo “scasso di Pastena” non può capire, stiamo costruendo un’identità che a Salerno non esiste, oltre la milza questa città non aveva niente». Su Italia Nostra ha detto (ai microfoni di Radio Alfa): «E’ un comitato pseudo ambientalista di gente che non ha nulla da fare ha presentato ricorsi e contro ricorsi per bloccare l'opera che è in piena realizzazione e la solita parte della giustizia italiana ha accolto il ricorso. Ma quando lì c'era solo degrado, le Chiancarelle, baracche con droga e attività di prostituzione notturna, gli ambientalisti dov'erano?». Poi, sui lavoratori ed il cantiere ora sospeso: «C'è qualcuno che è allegro di questo bel traguardo, ha aggiunto De Luca, trascurando che ci sono centinaia di lavoratori che erano impegnati nella costruzione del Crescent che ora sono stati bloccati e non si sa nemmeno che cosa faranno domani. Roba da Santo Uffizio». Ed ancora Vincenzo De Luca, all’appuntamento di ieri mattina in Porta Elina:  «Noi siamo – ha detto il sindaco De Luca -  la Salerno che ha il coraggio delle sfide culturali e non la Salerno morta, subalterna, inesistente che abbiamo conosciuto per secoli e nella quale sguazzavano appendici inutili, passive e inconcludenti di piccola borghesia salernitana. Noi siamo la nuova storia di Salerno, una città che ha il coraggio delle sfide culturali, che ha il coraggio della internazionalizzazione e che rompe con il provincialismo. . Che tutto questo avvenga in una città media del sud è veramente un miracolo nel miracolo, noi abbiamo puntato alla trasformazione urbana dichiarando un obiettivo esplicito ovvero realizzare a Salerno un circuito di turismo culturale, avendo come riferimento la grande cultura architettonica urbanistica spagnola, avendo come riferimento i grandi esponenti con linguaggi diversi tra loro, fare in modo che possano arrivare a Salerno decine e migliaia di persone per visitare opere di grande architettura come fanno i salernitani e gli italiani che vanno a Berlino o Barcellona».   «Noi – prosegue - con piazza della Libertà andremo avanti, un po’ di perdita di tempo è fisiologica perché siamo in Italia ed è il minimo che possa succedere, andremo avanti con serenità e tranquillità e fra due anni realizzeremo il nostro obiettivo che è quello di fare di Salerno, la città d’Italia più ricca di opere di architettura contemporanea. Stiamo definendo un progetto di finanza immenso che riguarderà la riqualificazione di piazza della Concordia e l’area della stazione ferroviaria, insieme con le ferrovie dello Stato, puntiamo ad avere lì non solo il punto di congiunzione della città, recuperando quel vuoto storico che abbiamo da anni, realizzando un parco di grande architettura all’aperto con almeno 5 grandi edifici importanti con 5 segni di cultura moderna».

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