
Spending review: anche il Comune di Salerno a rischio fallimento

Insomma avrebbe da un lato la difficoltà di far quadrare sulla carta il bilancio e dall’altro di spendere per l’assenza di liquidità. Tant’è che domani all’ordine del giorno del Consiglio comunale ci saranno la variazione di bilancio (per contrastare alla nuove norme) e l’aumento dell’aliquota Imu (come contraltare).In pratica l’ultimo colpo di grazia del governo Monti impone di svalutare del 25 per cento i residui attivi accumulati nel tempo fino ad oggi. Si tratta, in particolare, di entrate accertate ma non ancora riscosse ed iscritte nel bilancio comunale. Perlopiù sono proventi di multe, tarsu e imu che l’ente comune dovrebbe incassate ma che in molti casi diventano inesigibili . Ma sono cifre importanti per fare un bilancio ed avere una quadratura dei conti. La nuova norma per il presidente dell’ Anci Graziano Delrio porterebbe moltissimi comuni al crac, dunque al dissesto e quindi a tutto ciò che ne consegue. «Così i bilanci non quadrano più», spiega Delrio e da Salerno, il consigliere d’opposizione Raffaele Adinolfi spiega: «Non chiamateli tagli. Si obbliga soltanto alla prudenza e chi in precedenza ha avuto una gestione allegra, ora dovrà correre ai ripari». Adinolfi dice, infatti che mentre Salerno dovrà da una parte approvare una variazione di bilancio e dall’altro aumentare l’Imu, Cava de’ Tirreni non sarà toccata dalla nuova norma. I nodi - prosegue - vengono al pettine. Ed è una cosa che stiamo denunciando da tempo». Ma a Palazzo di Città l’assessore al bilancio Alfonso Buonaiuto è tranquillo: «Andremo in aula ed accantoneremo il 25 per cento dei residui così come imposto dalle nuove norme». Ma al di là della spending review su Salerno e sulla sua capacità di spesa, sono in molti a pensare che in questi anni sia stato fatto il passo più lungo della gamba. Ed ora che le case sono state vendute, i negozi pure, gli oneri di urbanizzazione scarseggiano ed i trasferimenti statali diminuiscono come si accenderanno le Luci d’artista?
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