mercoledì 19 settembre 2012

Napoli: Piano paesaggistico, primo round in Consiglio regionale


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Il nuovo Piano paesaggistico "debutta"  in consiglio regionale. Primo round con discussione generale e poi   seduta sciolta per mancanza di numero legale sulla richiesta del Pd di far tornare il provvedimento in commissione. Un disegno di legge che,   definito dal presidente dell'organismo consiliare all'Urbanistica,   Domenico De Siano, «di vitale importanza per lo   sviluppo della Campania», viene difesa a spada tratta 
dall'assessore Marcello Taglialatela. Che, dopo   avere rassicurato l'altro giorno il ministro Corrado Passera, che   aveva espresso forti perplessità sulla normativa, replica anche alle   osservazioni arrivate dalla Direzione regionale per i Beni culturali.   «Ho inviato una lettera al direttore Angelini - dice - chiarendo che   il testo, contenente un refuso, sul quale si erano sollevate   perplessità non era quello licenziato in commissione. Premetto che non   ci sono arrivate osservazioni né sugli articoli riguardanti la zona   rossa né per quelli che riguardano la Costiera sorrentina e quella   amalfitana. Altro punto controverso era quello riguardante Velia:   ebbene, abbiamo solo eliminato il finanziamento di 7 milioni di euro   che non era coperto». Inoltre, aggiunge l’esponente della giunta   Caldoro, «nella legge introduciamo il principio della   co-pianificazione e, ripeto, per la zona rossa vesuviana non è   previsto un metro cubo di volumetria in più ma solo l'adeguamento ai   criteri di sicurezza degli edifici, oltre che il divieto di   frazionamento che impedirà l'aumento dei carichi insediativi».   Spiegazioni che non convincono l'opposizione. In primis il Pd. Il   capogruppo Giuseppe Russotaglia corto: «Non ci   saranno negoziazioni sulle cementificazioni selvagge». E   Antonio Amato avverte: «Rischiamo di   incoraggiare la politica dei condoni e stravolgere il territorio». Sul   fronte Idv, Eduardo Giordanoparla di   «attentato al territorio già martoriato da decenni di abusivismo»   mentre Gennaro Oliviero (Psi) accusa: «Provo 
imbarazzo davanti ad un decreto che, se approvato, comporterà gravi  conseguenze all'intero territorio della nostra regione». Sul fronte   della maggioranza, Luciano Schifone  (Pdl) parla   di «provvedimento che dà l'avvio ad una vera pianificazione   paesaggistica», mentre Giovanni Fortunato   (Caldoro Presidente) sostiene che le sovrintendenze «non   vogliono la legge perché hanno paura di perdere il potere».   Pietro Foglia (Udc) invita tutti a stoppare   «tentazioni demagogiche». Gennaro Salvatore(Caldoro Presidente) sottolinea «la rilevanza del provvedimento e la   consapevolezza che Costiera amalfitana e Vesuvio non sono di proprietà   regionale ma patrimonio dell'umanità». Carlo Aveta   (La Destra) spiega di non avere partecipato al voto   «perché in dissenso ormai da tempo sulla gestione della maggioranza».   In conclusione, Taglialatela chiarisce che «da parte mia c'è   disponibilità ad un approfondimento della discussione. Ed è giusto che   questo accada in aula alla presenza di tutti i consiglieri. Tra   l'altro, se c'è bisogno di ulteriore tempo per elaborare altri   emendamenti per eliminare dubbi, c'è la massima disponibilità da parte   mia ad affrontare l'argomento».
(RomaCronaca)

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