mercoledì 19 settembre 2012

Salerno: De Magistris, «I partiti hanno paura di fare le rivoluzioni»

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De Magistris:«I partiti hanno paura di fare le rivoluzioni»
 «Qualcuno li definisce antipolitica, ma è la politica più fresca, più innovativa, che in questo momento c'é nel Paese». E' quanto ha affermato il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris a margine del convegno "Partiti e Movimenti, quale rapporto a sinistra", che si è svolto  all'interno del Salone Bottiglieri di Palazzo Sant'Agostino.

Il primo cittadino partenopeo si è soffermato a parlare dei  movimenti civici che stanno nascendo nel Paese a causa del comportamento messo in atto negli ultimi anni da tutti i partiti politici italiani. «I movimenti fanno bene anche ai partiti che costringono a rinnovarsi. Anche noi abbiamo deciso di tramutare in movimento l'esperienza di Napoli con il movimento Arancione che non è contro i partiti ma è distante dai partiti in questo momento. Io ora sto costruendo ma ho scassato quando sono diventato sindaco. Adesso stiamo costruendo un nuovo modo di fare politica. Quello che mi affascina di più - ha detto De Magistris - è cambiare governando. Oggi dobbiamo far riscoprire la voglia ai cittadini di essere partecipi alla vita politica del nostro Paese perchè le rivoluzioni pacifiche le fanno le persone e non i partiti. Bisogna suscitare la voce dei cittadini, di coloro che non hanno potere perchè i partiti non le faranno mai in quanto hanno paura».
Non è mancato un riferimento critico nei confronti del suo collega di Firenze Matteo Renzi: «Può anche dire una cosa giusta ma lui sulla vicenda di Pomigliano si è schierato con Marchione mentre io con i lavoratori».
Parlando di contenuti il primo cittadino di Napoli ha affrontando il problema della sicurezza nelle città esprimendo un'opinione diversa da quella del sindaco De Luca. «Essa non si garantisce militarizzando ma concedendo ai cittadini gli spazi pubblici perchè il bene comune non deve mai appartenere ai privati, né agli Stati, né ai Comuni, ma alle comunità. Occupare gli spazi significa anche allontanare la criminalità, perché gli spazi liberi diventano della gente che sa bene come salvaguardarli per renderli più sicuri per tutti».
Più politico è stato il discorso del sindaco di Bari, Michele Emiliano, che non ha risparmiato critiche al suo partito, il Pd, spiegando anche le ragioni che più di una volta l’hanno spinto a distinguersi dalle decisioni prese dai vertici romani.
«Io ho sostenuto la candidatura a sindaco di Napoli di De Magistris e quella di Orlando a Palermo nonostante la posizione diversa del Pd perchè credo che ci sia bisogno in Italia di persone che rappresentino realmente la volontà popolare. I movimenti sono importanti anche per questo perchè nascono per volontà di comuni cittadini che non credono più ai partiti. Tra qualche giorno – ha annunciato Emiliano – si svolgerà a Lamezia Terme una conferenza  del Pd sul Sud: credo che in pochi ci andranno, io forse no». Parlando sempre di Pd Emiliano ha fatto una battuta sulle primarie. «Temo che saranno come X-Factor ossia più una sfida tra persone e non per il cambiamento del Paese. Anche per questo i cittadini si avvicinano ai movimenti perchè non si può cercare la società civile solo in campagna elettorale».
Al convegno erano presenti molti esponenti salernitani del Pd come il consigliere regionale Anna Petrone, i sindaci di Giffoni Valle Piana e Buccino, Paolo Russomando e Nicola Parisi, l'ex primo cittadino di Serre Palmiro Cornetta, l'ex sindaco di Bellizzi Mimmo Volpe e numerosi consiglieri comunali. Presente in sala anche il consigliere provinciale Simone Valiante.
 Tra i più critici verso le scelte del suo partito è stato il sindaco Russomando, che alle primarie sostenerà Matteo Renzi. «Vengo da un partito dove i dirigenti chiamano le persone per farle andare alle manifestazioni e queste ultime vanno più per fare un piacere e non perchè ci tengono veramente. Nei partiti non ci sono stati cambiamenti in questi anni ed anche per questo nascono i movimenti».
Insomma, la presenza di molti esponenti  del Pd al convegno è stata la dimostrazione che qualcosa di diverso dal partito di Bersani potrebbe nascere anche in provincia di Salerno.
Chissà che  alle prossime elezioni alcuni dei presenti non li vedremo candidati proprio nel movimento Arancione di Luigi De Magistris. 

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