Al via la VIII edizione del “Premio Letterario Nazionale Albori -Costa
d’Amalfi”. Giovedì 6 settembre 2012, alle ore 20,30, uno dei borghi più belli ed antichi d’Italia, Albori, ospiterà la premiazione di illustri personaggi del mondo della
letteratura, dell’arte e dello spettacolo, che hanno contribuito a testimoniare
e diffondere il valore del patrimonio culturale italiano nel mondo.
Una grand soirèe organizzata
dall’Associazione Borgo d’Albori Costa D’Amalfi, con il patrocinio del Comune di Vietri Sul Mare con la presenza del Sindaco Avv. Francesco
Benincasa e dell'Assessore alla Cultura Giovanni De Simone, della Camera di Commercio di Salerno e dell’Ente Provinciale per il Turismo di
Salerno, che avrà luogo presso il sagrato della Chiesa di S. Margherita di Antiochia di Albori. La Giuria ha
esaminato le opere considerate meritevoli e, all’unanimità, ha individuato gli
artisti ai quali sarà consegnato il premio.
Al giornalista, scrittore e poeta Sergio Zavoli, autore de “La parte in ombra” (Mondadori), il
premio della sezione Poesia “Ci sono molti modi per ricomporre la propria biografia personale e civile:
uno degli strumenti privilegiati resta la poesia per chi, come Sergio Zavoli,
la possiede e la pratica con fedele intimità e intensità. È, infatti, la poesia
che permette di portare alla luce «la parte in ombra» dell’esistenza propria e
degli altri, attraverso il ricordo fertile, il sogno fervido. Zavoli è riuscito
così a disegnare un diario poetico, fitto di fatti e di personaggi, alcuni
molto noti, come Eugenio Montale, Federico Fellini, Mario Luzi; altri meno
noti, ma altrettanto fondamentali per la sua formazione e la sua vita. Ne
risulta un affresco del nostro Novecento, vivido e lucente, capace di sublimare
ogni ombra e di trasformarla in immagine splendente”.
Al romanziere, saggista, editorialista e professore di
Estetica presso l’Università degli Studi di MilanoStefano Zecchi, autore de “Dopo l’infinito cosa
c’è, papà?” (Mondadori), il premio della sezione Narrativa “Stefano Zecchi si definisce: «giovane
padre che ha un po’ di anni in più della media dei padri giovani» e, partendo
dalla propria condizione personale, riflette sul ruolo della figura paterna, in
stretto rapporto con quella materna, nella formazione di un figlio. I figli
risultano fortemente condizionati dalla figura materna, che spesso li spinge a
rifugiarsi in una dimensione interiorizzata del vivere. È compito del padre
ristabilire un più giusto equilibrio, consegnando ai figli esperienza e
sicurezza. Solo così la famiglia può riconquistare le proprie radici e ricomporre
la fondamentale alleanza tra madre, madre e figlio”.
All’attrice e scrittrice Antonella Ferrari, autrice di “Più forte del destino” (Mondadori), il
premio dellasezione Teatro “Antonella Ferrari affronta il problema della disabilità femminile, legata
alla sclerosi multipla, con coraggio e determinazione, dimostrando che, sono
sue parole, «convivere dignitosamente con la malattia è possibile», senza dover
rinunciare a desideri e sogni, che restano la sostanza più profonda e vera
della nostra esistenza. Antonella, per la prima volta, racconta la sua storia,
che, come recita il titolo del suo libro, rappresenta una sfida al destino, ma
anche a un mondo, che rischia sempre più di sottoporre la figura femminile a un
degrado multimediale senza senso. Questo libro costituisce un valido farmaco
per fronteggiarlo e guarirlo!”.
Al capitano di lungo corso, viaggiatore e
scrittore Vittorio Russo, autore de “L’India nel cuore” (Baldini Castoldi Dalai editore), il premio della sezione Saggistica, “L’India è un
continente di un miliardo e trecento milioni di abitanti, un concentrato di
contraddizioni, ma anche di bellezze, che toccano profondamente il cuore e la
mente. Questo libro è il diario di un viaggio in una miseria millenaria, ma
anche in una ricchezza interiore, che tuona come monito a un Occidente
secolarizzato e pronto a cogliere solo gli aspetti più effimeri ed episodici di
un progresso spesso solo esteriore. Chi, come l’autore, ha conosciuto l’India,
non può non esserne stato ipnotizzato oltre lo spazio e il tempo, nella
dimensione più giusta, la quale non può che essere quella interiore.”.
All’attrice e opinionista Alba Parietti, autrice di “Da qui non se ne va nessuno” (Mondadori) il premio speciale. “C’è un momento nella
vita -lo ricordava Marcel Proust -in cui si avverte impellente il bisogno di
ricomporla, di ricostruirla, sotto la spinta di una occasione. È quanto è
accaduto ad Alba Parietti, che con la morte della madre e il casuale
ritrovamento dei diari suoi e di suo fratello Aldo, rinchiuso per una vita
intera nel manicomio di Collegno, ha riscritto la storia della sua famiglia: da
parte materna, colta e legata alla nobiltà; da quella paterna, contadina,
comunista, ferma oppositrice del regime fascista. Personaggi eccentrici ed
estremi animano questo affresco familiare: dallo zio Angelo, amante dei
travestimenti, per questo soprannominato “Marchese Faraone”, al padre stesso
dell’autrice, ardente antifascista e coraggioso partigiano”.
Le premiazioni saranno intervallate dagli interventi
musicali a cura del Coro Daltrocanto diretto dal
Maestro Patrizia Bruno.
Francesco Citarella


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