

Il leader del Pd Pier Luigi Bersani considera la vittoria di Hollande "una bella notizia per l'Europa, un passo determinante per invertire il ciclo disastroso dei governi delle destre e anche per sconfiggere questi venti populisti e regressivi che si fanno sentire in Europa". Con questo esito, "si può lavorare con più forza e convinzione ad un cambio delle politiche europee", aggiunge. E auspica che l"Italia colga "tutte le opportunità che verranno dalla nuova situazione politica: l'Italia ha tutto da guadagnare da un avanzamento della piattaforma progressisti europei che riesce anche a individuare obiettivi di crescita da affiancare a un rigore che se è cieco ci porta a una recessione indomabile".
Per Antonio Di Pietro, "la vittoria di Hollande è un punto di svolta". Secondo il leader dell'Idv, il risultato delle presidenziali francesi "può rafforzare la dimensione politica e sociale dell'Ue che non deve più rispondere alle logiche finanziarie degli speculatori e alle banche". Da Pier Ferdinando Casini arriva una lettura agrodolce della vittoria di Hollande. "Può essere salutare per l'Europa. Ho più dubbi che lo sia per i francesi", sostiene il leader dell'Udc che comunque legge nel voto francese ed in quello greco "la richiesta di un cambio forte all'Europa".
A destra, se la vittoria di Hollande non desta entusiasmi, non ci si stracciano le vesti. Se il segretario del Pdl Angelino Alfano Augura al vincitore Hollande "buon lavoro a beneficio della Francia e dell'Europa", caustico e' Francesco Storace, secondo cui "Sarkozy ci ha rimesso... Le Pen". Il coordinatore del Pdl Sandro Bondi spera che il successo di Hollande "apra uno spiraglio per correggere quegli accordi che contribuiscono a peggiorare la recessione economica in cui è avvolta l'Europa".
"Merkel e Sarkozy hanno disintegrato il Ppe", sbotta. E Fabrizio Cicchitto auspica "una riflessione di fondo nel Ppe, finora anch'esso dominato come l'Unione Europea dalle posizioni tedesche. E' tempo che il Pdl in quella sede si faccia sentire non soltanto in una chiave diplomatica ma per confronti di merito sugli aspetti programmatici", conclude.
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