
Allarme inquinamento, controlli intensificati
L’allarme lanciato dall’istituto Pascale di Napoli fa tremare i polsi. I dati diffusi che vedono un aumento consistente del numero di tumori (in particolare a Napoli e Caserta) sono drammatici, soprattutto se si pensa che a causare tutto ciò sia l’inquinamento dovuto, in particolare, ai rifiuti.
E seppur l’emergenza ormai risale a tempo fa, l’immondizia in Campania continua a far paura. Così come gli scarichi incontrollati ed abusivi che sversano tutto nelle acque dei torrenti, fiumi e di conseguenza mare.
Basta affacciarsi anche sul mare di Salerno per rendersi conto che qualcosa proprio non va. Più di una settimana fa il Fusandola (torrente che sfocia all’altezza della zona di Santa Teresa a Salerno) era di colore rosso. Sì proprio così. Mentre poco più in là il Noe sequestrava la vasca utilizzata per la raccolta dei reflui nel mega cantiere di Piazza della Libertà, perché priva delle norme per lo smaltimento dei reflui che di fatto, nella circostanza, andavano direttamente nelle fognature. Tant’è che si dice che ci è voluto un attento controllo (e anche di pulizia) delle fogne del lungomare dopo il blitz dei carabinieri nella zona (che ha portato anche due denunce).
Ma la situazione in Campania è ora monitorata costantemente direttamente dal Ministero dell’Ambiente. Il ministro Clini avrebbe già allertato le forze dell’ordine per contrastare fenomeni di inquinamento dovuti alla “mano dell’uomo”. E proprio sabato scorso il primo bilancio dell’Arma ed in particolare del gruppo di tutela ambientale, riguardante i controlli dell’ultimo mese.
Per quanto riguarda la nostra provincia sono 28 i denunciati di recente del Noe salernitano. I controlli avrebbero riguardato tutte le zone marine della provincia. Da Amalfi a Pisciotta, in particolare. Ed in controlli avrebbero riguardato condotte marine (scarichi abusivi) e anche fabbriche ed attività produttive a terra.
Due i caseifici finiti nel mirino dell’Arma. Si tratta di due attività di Capaccio, i cui proprietari sono stati denunciati per lo smaltimento non autorizzato dei reflui.
Ma i controlli hanno interessato anche botteghe artigianali segnalate all’autorità giudiziaria per irregolari emissioni in atmosfera.
Ed infine tanti sono stati i lidi passati in rassegna nell’ultimo mese dai carabinieri del nucleo ecologico. Anche per loro si annunciano tempi duri dopo le ultime disposizioni. Tra l’altro gli stessi stabilimenti balneari che dovrebbero essere i più interessati a mantenere un ambiente marino pulito contravvengono (in alcuni casi) alle più elementari regole ambientali.
Ma nelle prossime settimane, così come annunciato, si passerà ad una nuova fase: i controlli riguarderanno i corsi d'acqua dove confluiscono diverse fonti d'inquinamento. E chissà se non emergeranno scarichi abusivi nei vari fiumi che attraversano la città di Salerno (tra cui l’Irno che ha origine nella Valle omonima) e che finalmente i bagnanti potranno poi godere di un mare luccicante.

Basta affacciarsi anche sul mare di Salerno per rendersi conto che qualcosa proprio non va. Più di una settimana fa il Fusandola (torrente che sfocia all’altezza della zona di Santa Teresa a Salerno) era di colore rosso. Sì proprio così. Mentre poco più in là il Noe sequestrava la vasca utilizzata per la raccolta dei reflui nel mega cantiere di Piazza della Libertà, perché priva delle norme per lo smaltimento dei reflui che di fatto, nella circostanza, andavano direttamente nelle fognature. Tant’è che si dice che ci è voluto un attento controllo (e anche di pulizia) delle fogne del lungomare dopo il blitz dei carabinieri nella zona (che ha portato anche due denunce).
Ma la situazione in Campania è ora monitorata costantemente direttamente dal Ministero dell’Ambiente. Il ministro Clini avrebbe già allertato le forze dell’ordine per contrastare fenomeni di inquinamento dovuti alla “mano dell’uomo”. E proprio sabato scorso il primo bilancio dell’Arma ed in particolare del gruppo di tutela ambientale, riguardante i controlli dell’ultimo mese.
Per quanto riguarda la nostra provincia sono 28 i denunciati di recente del Noe salernitano. I controlli avrebbero riguardato tutte le zone marine della provincia. Da Amalfi a Pisciotta, in particolare. Ed in controlli avrebbero riguardato condotte marine (scarichi abusivi) e anche fabbriche ed attività produttive a terra.
Due i caseifici finiti nel mirino dell’Arma. Si tratta di due attività di Capaccio, i cui proprietari sono stati denunciati per lo smaltimento non autorizzato dei reflui.
Ma i controlli hanno interessato anche botteghe artigianali segnalate all’autorità giudiziaria per irregolari emissioni in atmosfera.
Ed infine tanti sono stati i lidi passati in rassegna nell’ultimo mese dai carabinieri del nucleo ecologico. Anche per loro si annunciano tempi duri dopo le ultime disposizioni. Tra l’altro gli stessi stabilimenti balneari che dovrebbero essere i più interessati a mantenere un ambiente marino pulito contravvengono (in alcuni casi) alle più elementari regole ambientali.
Ma nelle prossime settimane, così come annunciato, si passerà ad una nuova fase: i controlli riguarderanno i corsi d'acqua dove confluiscono diverse fonti d'inquinamento. E chissà se non emergeranno scarichi abusivi nei vari fiumi che attraversano la città di Salerno (tra cui l’Irno che ha origine nella Valle omonima) e che finalmente i bagnanti potranno poi godere di un mare luccicante.
Nessun commento:
Posta un commento