Avranno gridato al miracolo alla notizia dello sblocco dei mandati di pagamento da parte della Regione Campania. Con una nota, il responsabile del settore trasporti di palazzo Santa Lucia, Gaetano Botta, ha informato che, in virtù della situazione di grave crisi del Cstp, il settore ragioneria regionale

ha emesso gli ordinativi di pagamento dei corrispettivi delle mensilità di maggio e giugno (2 milioni e 600mila euro) nei confronti dell’azienda salernitana, con priorità assoluta rispetto a tutti gli altri decreti già adottati. Insomma, a stretto giro, finalmente, i dipendenti dell’azienda potranno ricevere lo stipendio di giugno e la quattordicesima mensilità.
Soddisfatto l’assessore provinciale ai trasporti, Luigi Napoli, ha espresso la sua soddisfazione per il risultato raggiunto: «Desidero rassicurare i dipendenti del Cstp che presto riceveranno le spettanze del mese di giugno e la quattordicesima» - ha affermato Napoli - «Insieme al presidente Santocchio - abbiamo avuto rassicurazioni dal dirigente della Ragioneria della Regione Campania che domani (oggi per chi legge, ndr), il relativo ordinativo di pagamento sarà in banca. A tal proposito – conclude Luigi Napoli – desidero ringraziare il presidente della Regione Stefano Caldoro, unitamente ai consiglieri regionali Giovanni Baldi e Giovanni Fortunato per il loro determinante apporto».
Un punto a favore del Cstp, dunque, che giunge alla vigilia del Consiglio provinciale odierno chiamato ad esprimersi (di nuovo) in merito alla manifestazione di interesse. Un’assise provinciale densa di significati (in prima convocazione alle 10, in seconda un’ora dopo) e con i lavoratori del Cstp di nuovo in presidio dinanzi palazzo Sant’Agostino. Questa volta non accetteranno esiti negativi, nemmeno dopo la notizia dello sblocco dei mandati di pagamento: questa circostanza non implica assolutamente che la manifestazione di interesse congiunta passi in secondo piano o che il Cstp possa essere in grado di mantenersi sulle proprie gambe ancora a lungo. La garanzia di un paracadute in caso di dismissione del servizio la vogliono. Per questo resteranno con il fiato sul collo delle istituzioni anche questa mattina.
Non intendono distogliere l’attenzione, così come non intende fare il Prefetto, che ha contattato il presidente Santocchio per avere lumi sui servizi minimi da garantire sul territorio, in virtù dell’ennesimo giorno di fermo tecnico dei mezzi.Non c’è speranza per salvare il Cstp in queste condizioni. Per questo sono stati mandati a casa in 603. E loro, nella giornata di ieri, hanno smesso di “collaborare” con l’azienda.
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