lunedì 10 settembre 2012

Salerno: un passato da non dimenticare, apre il museo dello sbarco


informazione e discussione multimedialeUn passato da non dimenticare: apre il museo dello sbarco



 «Il futuro si costruisce a partire dal passato, dalle proprie radici. Una persona senza passato non ha identità». Con queste parole il docente di storia contemporanea Pietro Cavallo ha voluto esprimere l’importanza dell’istituzione, anche a Salerno, del “Museo dello sbarco e Salerno Capitale”, iniziativa che gode dell’alto patronato del Presidente della Repubblica.


Il museo, allestito presso i locali della Regione Campania a via Generale Clark, è stato promosso dall’associazione “Parco della Memoria della Campania” e vede nel giornalista Edoardo Scotti e nel docente universitario Nicola Oddati i suoi massimi ispiratori.
L’inaugurazione ufficiale ci sarà il prossimo 28 settembre alla presenza del governatore della Regione Campania Stefano Caldoro e del sottosegretario Giampaolo D’Andrea. Ma già ieri, nel corso di una conferenza stampa, si è potuta capire l’importanza del progetto.
«Anche la Campania da oggi ha un Parco della Memoria - ha commentato Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania e moderatore dell’incontro - Si colma una lacuna grazie alla tenacia del giornalista Edoardo Scotti e del professor Oddati». Quest ultimo visibilmente emozionato, ha ricordato come il progetto di un museo dello sbarco sia un’idea accarezzata da lungo tempo, come ha ricordato sulle colonne di questo giornale l’ex presidente dell’azienda di soggiorno e turismo Alberto D’Anna. «Vedo realizzato - ha detto infatti il professor Oddati - un sogno durato trent’anni, da quando il Presidente Pertini visitando la mostra organizzata presso il Comune di Salerno ci chiese perchè non trasformare quell’esposizione in un museo permanente. Ed oggi ci siamo riusciti praticamente a costo zero».
Lo scopo dell’esposizione è quello di far ricordare a chi c’era, ma soprattutto far conoscere a chi ancora non era nato cosa successe quel 9 settembre del 1943 e successivamente nei giorni di Salerno Capitale. Per questo, come ha spiegato il professor Palo, l’associazione cercherà come prima cosa di coinvolgere le istituzioni scolastiche regionali e successivamente, in occasione del 70esimo anniversario dello sbarco, anche quelle dei Paesi coinvolti in quegli eventi, ovvero Stati Uniti, Inghilterra e Germania. Ruolo importante avrà anche l’Università di Salerno nel fare del museo anche un centro studi. «Vogliamo far venire - ha detto il professor Palo - gli adulti che ricordano, i giovani che imparano, gli studiosi che ricercano».
Delle prossime iniziative per promuovere, da un punto di vista turistico la celebrazione dello sbarco, ha parlato il giornalista Scotti. «Questa può diventare una miniera come avviene in Normandia - ha detto - dove ci sono ben diciotto musei dedicati allo sbarco. Ho contattato Claudio Gubitosi del Giffoni Film Festival per portare qui gli Oscar italiani, che hanno vinto tutti grazie a film dedicati alla memoria. E mi piacerebbe che le crociere, in occasione del 70esimo anniversario,.organizzassero dei percorsi dedicati allo sbarco».
Insomma, in pentola bollono davvero tante proposte. Sicuramente un primo passo molto importante è stato compiuto, soprattutto oggi in un momento in cui, come ha spiegato il professore Cavallo «i nostri giovani cercano e hanno bisogno di storia».
( di Angela Caso)

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